
Sembrava ieri quando il mondo intero viveva una giornata con il fiato sospeso in attesa del nuovo top di gamma Samsung e invece sono già passati due mesi dal momento della sua uscita.
Molti hanno frenesia di presentarvi recensioni fatte senza quasi aprire la scatola, mister gadget ha invece la passione di tornare sul luogo delitto dopo molto tempo per controllare se le prime impressioni siano suffragate anche dall’esperienza a lungo termine.
Partiamo dagli aspetti positivi: Galaxy S5 é, tra i top di gamma sul mercato, quello con miglior rapporto tra potenza e compattezza, perché rispetto agli avversari diretti Z2 e M8 appare (non sto guardando il dato reale ma l’esperienza d’uso) come di gran lunga più tascabile, più leggero e più facile da impugnare.
Il display é molto bello, così come la fotocamera che in condizioni di luce normale scatta immagini superlative, mentre al buio ha un comportamento che definirei un po’ strano ma ne parliamo dopo.
Altro punto di forza é la batteria rimovibile, mentre l’espansione micro sd non é più un vantaggio, ma solo perché é un’opzione che offrono tutti.
Dunque, display stupendo, maneggevolezza al top, batteria rimovibile e fotocamera con risultati eccellenti sono i punti di forza di S5.
Quali sono invece i punti che generano qualche perplessità? Primo su tutti: la batteria. Qualcuno potrebbe dire: ma come? Non hai appena detto che la batteria rimovibile è un punto di forza? Sì, il fatto che si possa togliere è sicuramente un vantaggio, ma non compensa che in termini di autonomia non sia esattamente la migliore.
È importante capire quale sia il metro di paragone: io apprezzo l test in cui si mettono i video accesi per giorni e giorni per cercare di capire quale telefono resista alla proiezione della corazzata Potemkin, ma ho un metodo un po’ diverso.
Io con il telefono faccio sempre le stesse cose, quindi se un telefono ha una batteria che mi dura due giorni e un altro mi arriva a malapena a fine giornata, vuol dire che il primo ha un’autonomia migliore. Non sto a misurare quanti giorni minuti e secondi resista, ma posso dire che rapporto di durata ci sia a parità di utilizzo.
Seguendo questo metodo devo dire che la batteria di Galaxy S5 arriva a malapena a fine giornata, quando di solito ho un 7 o 10% di rimanenza, mentre ad esempio quella di M8 è abbondantemente sopra il 30% di autonomia residua.
Ho cambiato da poco il mio Galaxy quindi mi riservo di osservare come si comporterà dopo molti cicli di carica, ma non vi nascondo che sono abbastanza sorpreso dall’autonomia ridotta. Forse dire “ridotta” è un’esagerazione, però non vi nascondo che mi aspettavo qualcosa di molto diverso. Certo, c’è sempre l’opzione B, quella per cui si possono disattivare i dati in background e si può fare molta attenzione aisensori e alle funzionalità che non sono fondamentali. Ma perché avere un telefono con tutte quelle caratteristiche e poi dover rinunciare a ciò che fa la differenza (e il costo) per far crescere l’autonomia?
Ma il difetto peggiore credo sia l’interfaccia, che definirei pasticciata, con alcune scelte (dal mio punto di vista) di difficile comprensione, che riguardano la velocità di reazione dei menu.
Qualcuno potrebbe ricordare che io scrissi la stessa cosa del Galaxy S4: il precedente top di gamma di Samsung aveva caratteristiche strepitose, molte delle quali erano inficiate dalla scelta di rendere tutti i menu molto lenti alla reazione. Attenzione: non è un difetto del telefono dovuto al cattivo hardware ma una precisa scelta di chi ha sviluppato il software, perché basta disattivare tutte le animazioni perché il telefono acceleri notevolmente.
Di fatto, nell’utilizzo di tutti i giorni, ciò che appare come una leggera lentezza nel reagire ai comandi diventa davvero un difetto macroscopico, se si usa come termini di paragone M8 e Z2.
A parità di processore é incredibile quanto più veloce sia M8 in funzioni base, ad esempio la chiusura di una telefonata; quello che mi ha sorpreso é stata la perseveranza di samsung, che ben sapeva che questo fosse il principale rimprovero fatto ad S4.
Perché insistere? Fortunatamente c’è il modding, ci sono le rom cucinate, ci sono soluzioni che migliorano la situazione drasticamente, ma non tutti sono in grado di adottarle. Come se domani uno comprasse una macchina, ma per usarla in modo efficiente dovesse mettere a punto da solo il motore.
La fotocamera: perché dicevo che ci sono luci e ombre? Perché i manifesti giganti che ci promuovono S5 sottolineano ovunque che in 0.3 secondi un soggetto é messo a fuoco e immortalato.
Si, certo, nella golden house, con la luce perfetta, con tutto in condizioni ottimali. Ma se voi scattate con poca luce, comincerà a girare un cerchietto azzurro intorno al pulsante di scatto, a volte anche per dieci secondi, prima che il telefono abbia deciso se é il momento giusto per scattare o meno.
Se il vostro intento era fotografare vostri figlio alla recita teatrale, probabilmente riuscirete a cogliere uno scatto solo quando é nel camerino!
Esagero, ma i tempi di messa a fuoco con poca luce in modalità automatica sono molto lunghi, troppo.
Insomma, a due mesi dall’uscita del Galaxy S5ho una valutazione seriamente contrastata, divisa tra gli aspetti eccellenti del telefono (già citati display, fotocamera diurna, maneggevolezza) e quelli davvero deficitari, primo su tutti la velocità del software che pare avere un effetto moviola.
Come si piazza nella bolgia tra Htc One m8 e Sony Z2? Bene, ma non benissimo. Il dato comune con gli altri due telefoni é il compromesso.
Perché ognuno di loro ha luci e ombre, non esiste un prodotto che si stacca decisamente dalla mischia. O meglio, non ancora. Perché tra tutti i top visti, se metto da parte per un attimo huawei p7 (solo perché non ha un processore snapdragon) pare che il migliore sia proprio quel G3 che tra un paio di settimane sarà tra noi.
Al netto dei 5.5 pollici, potrebbe essere la vera sorpresa del 2014. Ma qui si valuta Galaxy S5: dopo due mesi io dico bene, ma non benissimo.