
Per i prodotti importanti mi prendo del tempo, su Huawei Mate S sono clamorosamente in ritardo nella prova, rispetto a molti colleghi che sono stati a Berlino e hanno preso contatto già tempo fa, per cui me la prendo con estrema calma.
Vi dico subito una cosa importante: valutarlo è difficilissimo, perché a prima vista sembrava una versione migliorata di Honor 7 e si fatica un po’ a giustificare gli oltre 300 euro di differenza nel prezzo.
E’ quando si comincia ad usare un po’ a lungo che si coglie tutta la differenza e si apprezza la qualità di un oggetto che definirei “pratico”. Parto dal display perché è sempre più evidente che i pannelli non sono tutti uguali: a parità di definizione, ci sono trucchi che probabilmente i più ignorano che però segnano la distinzione tra prodotti low cost e quelli premium.

Huawei Mate S – display
Sul Mate S il display è vivo, luminoso, ben definito e leggibilissimo anche se esposto direttamente alla luce del sole.
Il sensore di impronte digitali è altro punto di forza, perché è estremamente preciso e può essere programmato per attivare le notifiche o per scorrere le gallerie fotografiche. Insomma, non solo sistema di sblocco, ma anche una sorta di touchpad.
Anche la batteria si comporta benissimo e fornisce un’autonomia ottima. Non ho ancora fatto il test di endurance, ma un giorno di lavoro è garantito senza patemi.

Huawei Mate S: la fotocamera è ottima
Ma il punto di forza è la fotocamera: Huawei sta migliorando di prodotto in prodotto e ormai è diventata un punto di riferimento assoluto per la qualità delle foto. Il Mate S raccoglie l’eredità del P8 e fa anche meglio, accorciando i tempi di messa a fuoco e di memorizzazione.
Ho citato il P8: secondo me è il terminale con cui fare i benchmark, le comparazioni, che possono dare un’idea della bontà del nuovo smartphone.

Huawei Mate S e la emui 3.1
L’interfaccia utente è più veloce, questa è la differenza fondamentale che nell’uso di tutti i giorni si vede, eccome. E’ qualche cosa di quasi impercettibile se la si misura, ma poi nella pratica si traduce in una reattività superiore e nella sensazione di avere un terminale al top.
L’audio è eccellente: il volume non altissimo, ma la qualità del suono è da sottolineare, con una buona gestione dei bassi e la fase medio/alta cristallina.
Forse il Mate S manca un po’ di magia rispetto ai suoi diretti concorrenti: iPhone 6s Plus ha il 3D Touch, Galaxy S6 Edge+ lo schermo curvo, a questo oggetto manca la cosiddetta “killer application”, quell’elemento che lasci il segno. In realtà, ci sarebbe, il famoso Force Touch, che però non è a bordo degli apparati ora in circolazione ma arriverà solo successivamente.
Il mio timore è che con un prezzo superiore ai 600 euro, la mancanza di un cosiddetto “selling point” possa essere un punto di debolezza sul mercato. Ma la bontà di questo smartphone non si discute. Proseguo la prova.