
Blackberry Priv è nelle mie mani ormai da qualche giorno e comincio a farci l’abitudine, cosa che non mi sarei mai aspettato dopo l’esperienza non esaltante fatta con il Passport, di cui avevo trovato scomoda la caratteristica principale, ovvero la tastiera.

Blackberry Priv
Con Blackberry Priv è tutta un’altra storia, questo è un oggetto semplicemente strepitoso, anche se ancora conserva qualche comportamento strano del software.
Comincio a pensare che alcune caratteristiche dei miei account non vadano molto d’accordo con le sincronizzazioni incrociate di alcuni apparati, tra cui anche questo.
Oltre 3.000 contatti gmail, qualche migliaio di facebook, più di 12.000 followers su twitter. Quando si attivano le sincronizzazioni incrociate è evidente che ci sia qualche cosa che mette a dura prova le capacità del telefono, ma con questo non mi limito al solo Priv, ma a tutti quelli che fanno questo tipo di incroci temerari, in prima linea i Lumia.
Però, andando oltre il tema delle sincronizzazioni che in alcuni momenti ha reso il telefono rovente, sono assolutamente soddisfatto dell’uso di Blackberry Priv per una ragione principale, che vi ho già scritto e che vi ripeto qui ancora una volta: il blackberry hub.
Non so contare quante volte lo abbia ripetuto: non esiste uno strumento migliore per chi ha nelle comunicazioni fatte con il telefono una delle basi del proprio lavoro.
Quando lasci lo smartphone per qualche ora, non devi impazzire alla ricerca di messaggi sparsi per applicazioni diverse: apri il tuo hub ed è tutto lì.
L’essenza del nuovo PRIV è tutta concentrata in questo strumento potentissimo, per il resto avete a disposizione un Android completo e performante, con un punto di domanda che rimane aperto e attivo sulla batteria. Ci sono 3410 mAh a disposizione, ma nei giorni in cui mettete sotto torchio il telefono rischiate di arrivare al pelo al termine delle vostre attività.
Ovviamente, il vantaggio di avere un Blackberry è più evidente se la vostra azienda usa un server BES, Blackberry Enterprise Software, perché in quel caso potrete verificare come l’azienda abbia implementato le soluzioni più avanzate del mondo android per la separazione tra contenuti privati ed aziendali.
Certo, succedeva anche con Blackberry 10, ma la differenza è che ora potete usare tutto il potenziale delle migliaia di applicazioni reperibili sul Google Play Store.
Mi piace molto l’audio in cuffia, anche quello dell’altoparlante, che è bello corposo, mentre per la ricezione ho bisogno ancora di qualche giorno.

Blackberry Priv – la fotocamera
Qualcuno di voi mi ha chiesto della fotocamera, su questo mi serve ancora qualche approfondimento, anche alcune definizioni lette mi paiono un po’ eccessive. Con buona luce le immagini sono ottime, mentre con luce scarsa il risultato è qui sotto.
Non c’è dubbio, abbiamo visto scatti migliori, ma non definirei orribile il risultato. Datemi ancora qualche giorno su questo specifico dettaglio!
Avrete forse notato che non ho detto nulla della tastiera fisica: se devo essere sincero, io preferisco usare la tastiera “virtuale”, anche il feedback vibrazione non è bellissimo e trasferisce una sensazione di assemblaggio approssimativo del telefono, che in realtà non c’è. Il telefono secondo me vibra troppo forte, sarebbe meglio un feedback più delicato, ma per il resto la tastiera virtuale è semplicemente più comoda e spaziosa di quella fisica, di cui uso invece tantissimo le scorciatoie per lanciare le app.
Sono pochi i giorni passati con Priv, ma la soddisfazione è grande. Chi lo avrebbe mai detto?